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mercoledì 12 ottobre 2011

"Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen (ottimo appunto

Recensione di "Orgoglio e Pregiudizio"
* Autore: Jane Austen.
* Titolo: Orgoglio e pregiudizio.
* Casa editrice: Garzanti.
* Anno di pubblicazione: 1997 (prima edizione in lingua originale: 1813).
* Genere: romanzo sentimentale.

Il romanzo narra la storia di un giovane ricco e di buona famiglia, Charles Bingley, che affitta una tenuta Hertfordshire, provocando scompigli e disaccordi fra le fanciulle del paese, che vedono in lui un ottimo partito. Bingley organizza un ballo a Netherfield, durante il quale si innamora della primogenita della famiglia Bennet, Jane.

Esordio
Il suo amico Darcy disprezza sia Lizzy, la secondogenita, che tutta la famiglia, attirandosi le loro antipatie. La famiglia Bennet vive in condizioni molto modeste e Mrs. Bennet, che viene descritta come volgare e priva di tatto, mette in cattiva luce le figlie tanto che Fitz-William Darcy, amico di Mr. Bingley, vedendolo destinato ad un matrimonio privo di prestigio, cerca di fargli cambiare idea. Egli è determinato far ciò, ma al secondo ballo del mese si innamora di Lizzy, la quale però lo considera una persona altezzosa e antipatica a causa del comportamento scortese nei suoi confronti durante il ballo. Mrs. Bennet manda sua figlia Jane a far visita a Mr. Bingley con il cattivo tempo, cosicché rimanesse bloccata là e ciò per favorire la conoscenza fra i due giovani. Vi riesce appieno poiché Jane si ammala e rimane ospite dai Bingley per giorni, assistita dalla sorella Lizzy. In questo periodo Lizzy e Mr. Darcy si conoscono meglio, anche se nessuno sembra interessato all’altro, altresì le sorelle di Bingley si fanno un’opinione sempre più negativa circa Elizabeth.


Sviluppo
Giorni dopo, rientrate le figlie maggiori, a casa Bennet arriva la notizia della visita di Mr. Collins, ecclesiastico che si trova sotto la protezione di Lady de Bourgh e che avrebbe ereditato la tenuta di Longbourn alla morte di Mr. Bennet. Egli vuole cercare moglie e sceglie di trovarla tra le figlie Bennet, di cui era risaputa la bellezza, ma trova il rifiutato dalla prescelta, Lizzy. Si sposò quindi con Charlotte Lucas, interessata più ai suoi soldi che alla persona. Verso aprile-maggio Lizzy si reca a far visita a Charlotte, che risiedeva a Rosings, a ridosso della tenuta di Lady de Bourgh. Qui arriva Mr. Darcy, imparentato con la proprietaria, che finalmente dichiara il suo amore per Elizabeth. Tuttavia, poiché non riesce a far trapelare dalle proprie parole il sacrificio d’orgoglio che gli costa il maritarsi con una ragazza di ceto inferiore, Elizabeth lo respinge. Tempo dopo i due si incontrano nel Nord dell’Inghilterra, dove Elizabeth si trova con gli zii, e Fitz-William riesce a spiegarle, stavolta con toni convincenti, perché la vuole sposare, non ottenendo però risposta. Quei giorni nel Derbyshire Lizzy si trovava d’incanto, ospite nella tenuta di Pemberley, e si stava innamorando pian piano di Darcy. Quando tutto sembra mettersi per il meglio (anche Charles e Jane si stanno riavvicinando), Lydia, un’altra delle figlie Bennet, fugge di casa con George Wickam, un ufficiale giovane e simpatico, ma dai sentimenti non troppo nobili. Fitz-William, per evitare lo scandalo, riesce a raggiungere i due fuggiaschi e obbliga l’ufficiale a sposare Lydia.

Risoluzione
Nello stesso tempo si fidanzano Charles e Jane, perché Mr. Darcy non ostacola più questa unione, mentre gli ultimi a vedere il loro amore finalmente realizzato saranno proprio Mr. Darcy e Elizabeth, ostacolati fino in fondo dall’orgogliosa zia di lui, Lady Catherine de Bourgh, che avrebbe desiderato veder sposati sua figlia e suo nipote, che fra l’altro erano anche cugini. Il romanzo si conclude con alcune lettere che spiegano al lettore come si presenta la vita dei protagonisti a vicende finalmente concluse.

Il narratore è esterno onnisciente.

Contesto storico del libro
Il contesto storico del romanzo “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen coincide con quello dell’autrice, che, infatti, prende spunto dalla sua vita anonima di provincia per scrivere un’opera con al quale abilmente descrive e mette in ridicolo sia i componenti della media borghesia si a quelli dell’alta borghesia, riuscendo a creare situazioni comiche. In quel periodo era presente un forte contrasto fra la media e l’alta borghesia. La nobiltà perde cominciava a perdere i suoi privilegi e il proprio poteri, travolta dalla borghesia che grazie alla rivoluzione industriale conquista il potere politico ed economico. Molte donne erano costrette ad una anonima vita in città o in provincia, rallegrata solo in parte dai balli e dai ricevimenti, dove le ragazze in età da marito cercavano di accaparrarsi un buon partito. Poche di loro erano in realtà felici sotto il tetto coniugale e i matrimoni di interesse erano la regola. Jane Austen mette in evidenza questo interesse per il denaro aggiungendo alla descrizione e fisico/morale di molti personaggi anche il reddito annuo, le loro proprietà, definendoli ricchi o poveri. Il movente economico era alla base delle relazioni sentimentali, che venivano anche regolate dalla provenienza sociale, visto che molti matrimoni non si realizzavano perché la sposa aveva dei parenti di basso ceto rispetto allo sposo, o viceversa. Gli eventi storici di quel periodo non influenzano minimamente le vicende del romanzo, chiuso com’è nel microcosmo della borghesia e della nobiltà di provincia, intervallato dalle vicende del romanzo che si svolgono a Londra.



Il personaggio nella situazione iniziale e in quella finale
Questo romanzo di Jane Austen presenta un sistema dei personaggi molto più complesso rispetto agli altri da me letti in precedenza, perché ci sono sia più personaggi fondamentali per il procedere della storia sia quelli che si evolvono con l’andare avanti delle vicende mentre altri rimangono sempre uguali. Questo è un contrasto stridente all’interno del romanzo, ma bisogna precisare che i personaggi che si evolvono subiscono tale cambiamento perché variano il loro atteggiamento rispetto alle situazioni, senza però operare profondi cambiamenti al loro carattere. L’esempio più lampante, in positivo, è Mr. Darcy. All’inizio del romanzo si presenta come una persona altezzosa, boriosa, orgogliosa e per certi versi sprezzante, e si attira così le antipatie di tutti, in particolare di Elizabeth, di cui però è profondamente innamorato. Nel corso delle vicende la sua indole comprensiva, generosa, ingegnosa e gradevole viene fuori, e il “Nuovo” Darcy conquista il cuore di Elizabeth, i cui pregiudizi su quest’uomo vengono smentiti dai fatti, da tutto ciò che egli fa per lei e per poterla sposare. In negativo è invece il cambiamento di Mr. Wickam, che inizialmente viene presentato come un giovane bello, simpatico, disinteressato e ridotto alla “Povertà” rispetto a ciò che gli spettava da Mr. Darcy. In realtà il vero imbroglione era stato proprio lui e Mr. Darcy lo aveva aiutato fin troppo. Alla fine del romanzo la figura di Mr. Wickam esce fuori piuttosto malconcia, perché viene messo a nudo il suo carattere, le sue deplorevoli intenzioni e soprattutto viene rivelata tutta la sua storia, magagne comprese. Per quanto riguarda i personaggi in stabile immobilismo mentale, gli esempi più lampanti sono Mrs. Bennet e le sorelle Bingley, sempre legate ai loro valori e ai loro pregiudizi. Jane e Mr. Bingley sono innamorati quasi allo stesso modo da quando si conoscono fino a quando si sposano. Lizzy, invece, pur essendo un personaggio positivo, migliora ancora e riesce a trarre insegnamento dalle vicende vissute e capisce che si può giudicare una persona solo dopo averla conosciuta a fondo e non basandosi sulle impressioni, così comprende la bontà di Mr. Darcy e la mediocrità di Mr. Wickam.

Per quanto riguarda la trama del libro, essa risulta lineare e i personaggi che sembravano inizialmente dover essere i protagonisti del romanzo (Mr. Bingley e Jane Bennet), vengono ridotti ad un ruolo secondario da un storia d’amore che nessuno si aspettava dalle battute iniziali, ovvero quella fra Mr. Darcy e Elizabeth Bennet, che terrà sospeso il fiato del lettore fino alla fine. Alcuni personaggi che intervengono nelle vicende solo per poco tempo risultano essere determinanti per al loro conclusione, come Mr. e Mrs. Gardiner, Lady Catherine de Bourgh.

Rappresentazione del tempo
La fabula e l’intreccio in questo romanzo non coincidono, infatti, ci sono alcune ellissi che vengono poi riprese attraverso dei flashback, sotto forma di lettere o di rivelazioni degli stessi personaggi. L’autrice ricorre anche alla tecnica della narrazione rallentata soffermandosi su descrizioni, stati d’animo e pensieri dei personaggi. Quindi il tempo della storia non coincide con quello della narrazione. Il tempo della storia è di circa nove mesi, e si articola secondo questo schema:
Mese: Avvenimenti
Novembre: I balli a Netherfield, l'amore fra Jane e Mr. Bingley.
Dicembre: Mr. Bingley parte per Londra e vi rimane tutto l'inverno.
Gennaio, Febbraio, Marzo: Inverno senza particolari eventi. Matrimonio tra Charlotte Lucas e Mr. Collins.
Aprile, Maggio: Vita di Elizabeth a Rosings, dove abitano i Collins, conosce Lady de Bourgh, Darcy fa una dichiarazione d'amore a Lizzy.
Giugno: Ritorno a casa.
Luglio: Elizabeth visita il nord dell'Inghilterra, conosce meglio Mr. Darcy, Lydia scappa con Wickam.
Agosto: I matrimoni di Lizzy, Lydia e Jane.

Rappresentazione dello spazio
Nel romanzo i riferimenti ai luoghi sono molto minuziosi, infatti il lettore è sempre informato sull’ambiente in cui si svolgono le vicende narrate. La parte principale della storia si svolge nell’Hertfordshire, una contea inglese, per poi essere determinata nel Derbyshire, dove andranno a vivere da sposate Jane e Lizzy. Non mancano poi i riferimenti ai vari paesi: Longbourn, dove vivono i Bennet, Netherfield, dove vivevano i Bingley nella prima parte del romanzo, Meryton, dove abitavano i coniugi Hill, Hunsford, dove risiedevano Lady de Bourgh, Mr. e Mrs. Collins, Pemberley dove c’era l’immensa tenuta di Mr. Darcy. Oltre a questi vengono citate città come Brighton o Newcastle. Inoltre non mancano i riferimenti alle strade di una città grande come Londra, Mr. Bingley viveva nella City in una casa a Gracechurch street. Le descrizioni dei luoghi sono abbastanza minuziose. La vicenda è sempre ambientata nella provincia inglese, con un funzionale stacco che è rappresentato dalle vicende ambientate a Londra.

Linguaggio
L’autrice utilizza un lessico che appartiene all’800, e neanche una traduzione contemporanea può attualizzarlo, pertanto rimangono alcune parole che oggi non sono di uso corrente nel linguaggio parlato. Come del resto è caduta in disuso la formalità di dare del lei ai genitori. Il tempo verbale più utilizzato è il presente indicativo, proprio perché prevalgono le parti dialogate mediante discorso diretto. Non mancano il presente infinito, utilizzato insieme ai verbi servili, modali e fraseologici. L’imperfetto indicativo è utilizzato nelle sequenze descrittive, mentre il passato remoto è utilizzato nelle parti di raccordo fra i discordi diretti.


FONTE: http://skuola.tiscali.it/libri/austen-orgoglio.html

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