Domande diritto privato
Quali dei seguenti atti devono farsi per atto pubblico o per scrittura privata a pena di nullità?
a. i contratti che modificano le servitù prediali
b. i contratti di locazione di beni mobili per una durata di 9 anni
c. i contratti che trasferiscono la proprietà di beni mobili d’antiquariato
d. i contratti che trasferiscono la proprietà di un’autovettura
Al malato di mente può essere tolta con sentenza del giudice la capacità giuridica?
e. no mai
f. solo se il vizio è grave
g. solo se a causa della sua malattia egli pregiudica i suoi interessi
h. altro
Se vi è alcun provvedimento del giudice , che rilevanza può avere l’infermità mentale sugli atti del soggetto?
La dichiarazione di assenza
i. determina la perdita della capacità giuridica dell’assente
j. comporta la cessazione del vincolo matrimoniale
k. determina l’irrogazione di una sanzione pecuniaria all’assente, il quale pur potendo non abbia dato più notizie di sé
l. altro
Nei comitati che non abbiano chiesto la personalità giuridica, chi risponde delle obbligazioni assunte verso terzi?
m. i sottoscrittori in solido tra loro
n. il comitato con i fondi raccolti
o. i componenti in solido con i sottoscrittori
p. i soli organizzatori
q. chi agito per conto del comitato
Tizio facoltoso imprenditore e datore di lavoro di Mevia, si reca dal fratello di quest’ultima, Sempronio, e, minacciando di fare del male a Mevia lo induce a vendergli la sua villetta al mare. Sempronio, spaventato del male minacciato a Mevia, acconsente, ma a distanza di qualche settimana chiede al giudice di pronunciare l’annullamento del contratto; in tali ipotesi:
r. l’annullamento non può essere pronunciato
s. l’annullamento non può essere richiesto dal solo Sempronio, ma è necessaria la richiesta congiunta di sempronio e Mevia
t. l’annullamento del contratto non può essere pronunciato in quanto la violenza è causa di annullamento del contratto solo quando il male minacciato riguarda il coniuge del contraente o un discendente o ascendente di lui
u. l’ annullamento può essere sempre pronunciato in caso di violenza morale
v. altro
Chi può sollevare l’azione di annullamento?
w. qualunque interessato
x. chi vuole ottenere una sentenza d’annullamento
y. la controparte rispetto a colui che potrebbe chiedere l’annullamento
z. colui che potrebbe chiedere l’annullamento
aa. colui che ha eseguito un contratto annullabile
bb. colui al quale viene chiesto l’adempimento
La clausola penale viene stabilita
cc. per ottenere il risarcimento del danno in caso di inadempimento
dd. per punire un contraente che commette illecito
ee. per limitare l’importo del risarcimento del danno per inadempimento all’importo stabilito dalla penale
ff. per fissare il corrispettivo del recesso
gg. per esonerare il creditore dalla prova del danno
L’analogia
Quando invece si può ricorrere all’interpretazione estensiva della norma?
La potestà dei genitori
In caso di contrasto tra i coniugi sull’esercizio della potestà come si risolve la questione?
10) Prescrizioni presuntive
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martedì 1 novembre 2011
Domande di Diritto Privato
lunedì 31 ottobre 2011
Altoparlante
Solo negli anni venti divenne possibile la registrazione e la riproduzione di onde sonore con mezzi elettrici. Prima di allora gli apparecchi riproduttori di suoni funzionavano sulla base di semplici principi meccanici: mentre un fonorivelatore seguiva il tracciato del solco, le vibrazioni meccaniche della puntina venivano trasferite ad una tromba acustica montata sopra l'apparecchio e destinata a rinforzare il suono.
sabato 22 ottobre 2011
Trasformazioni Cicliche - Primo Principio Termodinamica (da completare)
Le trasformazioni cicliche sono quelle che, partendo da uno stato termodinamico 1, portano il sistema nello stato 2Ξ1
A)Sistemi chiusi
Essendo l'energia interna una grandezza di stato la relazione Q-l=ΔU diventa:Q=L
dove Q ed L sono rispettivamente la somma della quantità di energia termica e la somma di quantità di energia meccanica scambiate lungo il ciclo; ciò significa che in un ciclo l'energia termica complessivamente scambiata è uguale all'energia meccanica complessivamente scambiata.
Se la trasformazione ciclica è quasi statica si ha: l=(di linea)∫pdv
∫integrale esteso a tutto il ciclo.
infatti il lavoro specifico l=∫pdv è uguale all'area racchiuso dalla linea di trasformazione.
l positivo----verso orario
l negativo----verso antiorario
verso orario: il ciclo cede all'ambiente una quantità di energia meccanica che è uguale alla quantità di energia termica complessivamente scambiata.
tale ciclo è definito diretto.
applicazione impianti termici motori
A1)RENDIMENTO TERMODINAMICO
Di un ciclo diretto è definito rendimento termodinamico il rapporto tra la somma di tutti i lavori( positivi o negativi) del ciclo e la somma di tutte le quantità di energia termica assorbite dal ciclo stesso.
η=L/Qi
Q=L di conseguenza Qi-Qu=L
risulta:
η=Qi-Qu/Qi= 1-Qu/Qi
Il rendimento termodinamico è compreso tra i valori 0 ed 1, e come si vedrà il valore uno è una valore non raggiungibile.
A2)CICLO INVERSO
Ciclo inverso, trasformazione ciclica antioraria, il sistema complessivamente riceve dall'ambienta una quantità di energia meccanica che per Q=L è uguale alla quantità di energia termica complessivamente ceduta all'ambiente.
Esempio di ciclo inverso: impianti frigoriferi, pompa di calore
A3)COP coefficiente di prestazione
COPf= per i frigoriferi
COPp= per le pompe di calore
A)Sistemi chiusi
Essendo l'energia interna una grandezza di stato la relazione Q-l=ΔU diventa:Q=L
dove Q ed L sono rispettivamente la somma della quantità di energia termica e la somma di quantità di energia meccanica scambiate lungo il ciclo; ciò significa che in un ciclo l'energia termica complessivamente scambiata è uguale all'energia meccanica complessivamente scambiata.
Se la trasformazione ciclica è quasi statica si ha: l=(di linea)∫pdv
∫integrale esteso a tutto il ciclo.
infatti il lavoro specifico l=∫pdv è uguale all'area racchiuso dalla linea di trasformazione.
l positivo----verso orario
l negativo----verso antiorario
verso orario: il ciclo cede all'ambiente una quantità di energia meccanica che è uguale alla quantità di energia termica complessivamente scambiata.
tale ciclo è definito diretto.
applicazione impianti termici motori
A1)RENDIMENTO TERMODINAMICO
Di un ciclo diretto è definito rendimento termodinamico il rapporto tra la somma di tutti i lavori( positivi o negativi) del ciclo e la somma di tutte le quantità di energia termica assorbite dal ciclo stesso.
η=L/Qi
Q=L di conseguenza Qi-Qu=L
risulta:
η=Qi-Qu/Qi= 1-Qu/Qi
Il rendimento termodinamico è compreso tra i valori 0 ed 1, e come si vedrà il valore uno è una valore non raggiungibile.
A2)CICLO INVERSO
Ciclo inverso, trasformazione ciclica antioraria, il sistema complessivamente riceve dall'ambienta una quantità di energia meccanica che per Q=L è uguale alla quantità di energia termica complessivamente ceduta all'ambiente.
Esempio di ciclo inverso: impianti frigoriferi, pompa di calore
A3)COP coefficiente di prestazione
COPf= per i frigoriferi
COPp= per le pompe di calore
giovedì 20 ottobre 2011
Pandora
Pandora nella mitologia greca, fu la prima donna inviata dagli dei in sposa a Epimeteo, fratello di Prometeo. Pandora aveva un vaso sigillato contenente tutti i mali del mondo che, per curiosità, aprì spargendone il nefasto contenuto.
Abete
Albero d'alto fusto della famiglia delle conifere, con chioma a forma piramidale, foglie sempreverdi a forma di ago e frutti(coni e pigne) eretti. Gli abeti sono diffusi in Europa e nell'America settentrionale. Il legno, resinoso, è usato per pali, costruzioni, alberi di navi, mobili e parti di strumenti musicali.
Abbado,Claudio
Abbado,Claudio è stato direttore d'orchestra italiano, per molti anni direttore alla Scala di Milano, e dell'Opera di Vienna. Nel 1989 ha sostituito von Karajan alla direzione della Filarmonica di Berlino
Ecologia e Laboratorio
E' possibile scaricare le lezione della prof.ssa CARMEN ARENA del Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale dell'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” .
Qui sotto riportiamo il link con le 9 lezioni. Può essere un appunto utile non solo per chi segue il corso della docente Arena, ma anche per chiunque si avvicina allo studio dell'ecologia. Scarica qui il file rar con le lezioni
Qui sotto riportiamo il link con le 9 lezioni. Può essere un appunto utile non solo per chi segue il corso della docente Arena, ma anche per chiunque si avvicina allo studio dell'ecologia. Scarica qui il file rar con le lezioni
lunedì 17 ottobre 2011
Asia
L' Asia è il più vasto dei continenti, con una superficie più di quattro volte maggiore di quella dell'Europa e pari a circa un terzo di tutte le terre emerse.
Si presenta nel suo complesso come una massa continentale compatta di grandi dimensioni, ed è il solo continente ad essere bagnato da tre oceani: l'Atlantico (con il Mar Glaciale Artico e il Mar Mediterraneo), l'Indiano e il Pacifico. La massa continentale si spinge a sud con le tre grandi penisole dell'Arabia, del subcontinente indiano e dell'Indocina. A quest'ultima seguono, come prolungamento naturale, le isole dell'Indonesia, mentre più a est, nell'Oceano Pacifico, vi sono grandi festoni di isole che, dalle Curili al Giappone e alle Filippine, delimitano mari costieri.
L'Asia è il continente con la maggiore altitudine media (960 m).L'Asia è il continente più esteso del Mondo, ma ha anche Il monte Everest (8848 m) è il punto più alto della Terra, mentre la fossa delle Marianne quello più profondo.
È da notare che l'Asia non è separata fisicamente e geologicamente dall'Europa, con la quale forma un'unica massa continentale, l'Eurasia.
Al'interno l'Asia è attraversata da una fascia centrale di rilievi montuosi con vette che superano gli 8.000 m. Dai monti scendono fiumi ricche di acque utilizzate per la coltivazioni di pascoli.
ECONOMIA In Asia gran parte della popolazione si dedica all'agricoltura. Non esiste la disponibilità di mezzi tecnici avanzati e le attività agricole si basano sulla forza dell'uomo. Vengono coltivati in abbondanza il riso e il grano, che costituiscono la base dell'alimentazione di queste popolazioni, ma sono presenti anche tè, caucciù, frumento, mais oltre alle piante che producono semi da olio (sesamo, soiA, palma).
Negli ultimi decenni si è assistito al notevole sviluppo industriale e commerciale di alcuni Stati collocati nell'area del Pacifico: Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore. Molte regioni, pur ricche di risorse, presentano una situazione di sottosviluppo a causa delle guerre che spesso le tormentano. Superficie: 65.610Km Abitanti: 19.246.000
Densità: 293.3 abitanti per Km quadrato Moneta: Rupia Cingalese Capitale: Colombo POSIZIONE Lo Sri Lanka, è un'isola dell'Oceano Indiano. Si trova nell'Asia meridionale, al largo della costa sud orientale dell'India. E' separata dall'India dallo Stretto di Palk e dal Golfo di Mannar. Tra india e Sri Lanka ci sono 35 km di mare; su questo mare sis tende una specie di ponte di terra, Ponte d'Adamo fatto di Isolotti corallini e cordoni di sabbia. TERRITORIO Il territorio cingalese è caratterizzato da pianure costiere a nord, da colline irregolari e da un massiccio centrale. La cima più alta è il Monte Pidurutalagala con 2524 m di altezza. Nell'area montuosa ci sono due altopiani: Nuwara Eliya e Horton Planes; sono le principali zone in cui viene coltivato il thè.
LE COSTE: L'isola ha 1.340 km di coste. Ci sono coste basse con spiagge sabbiose o rocciose con promontori che si estendono sull'Oceano Pacifico.
IL CLIMA: Lo Sri Lanka ha un clima tropicale con due stagioni distinte: una secca e una umida e due tipi di monsoni. Il periodo migliore per i turisti per visitare la costa occidentale è tra dicembre a marzo mentre tra maggio e settembre è perfetto il clima sulla costa orientale.
Etimologia:
Il toponimo Asia originariamente è un concetto che riguarda esclusivamente l'ambito europeo[1]. Le antiche popolazioni asiatiche (cinesi, giapponesi, indiane, ecc.) non concepirono mai l'idea di Asia.La parola deriva dal termine greco Ἀσία, utilizzato per la prima volta da Erodoto intorno al 440 a.C.
Regione Western Asia
Armenia - Yerevan
Azerbaigian - Baku
Georgia - Tblisi
Israele - Gerusalemme (al centro di una disputa internazionale ma comunque sede del Governo)
Libano - Beirut
Siria - Damasco
Turchia - Ankara
Giordania - Amman
Cipro - Nicosia
Autorità Nazionale Palestinese - Gaza (in realtà sede sia dell'ANP che di Hamas ma di fatto non è una capitale dato che non esiste ancora uno stato palestinese)
Arabia Saudita - Riyad
Bahrain - Manama
Emirati Arabi Uniti - Abu Dhabi
Iraq - Baghdad
Kuwait - Al-Kuwait
Oman - Mascate
Qatar - Doha
Yemen - San'a
Regione Southern Asia
Afghanistan - Kabul
Iran - Teheran
Bangladesh - Dacca
Bhutan - Thimphu
India - Nuova Delhi
Maldive - Malé
Nepal - Katmandu
Pakistan - Islamabad
Sri Lanka - Sri Jayawardenapura Kotte
Regione Central Asia
Kazakistan - Astana
Kirghizistan - Biškek
Tagikistan - Dušanbe
Turkmenistan - Aşgabat
Uzbekistan - Taškent
Regione Sud-est asiatico
Birmania - Naypyidaw
Brunei - Bandar Seri Begawan
Cambogia - Phnom Penh
Indonesia - Giacarta
Laos - Vientiane
Malesia - Kuala Lumpur
Filippine - Manila
Singapore - Singapore
Thailandia - Bangkok
Timor Est - Dili
Vietnam del Sud - Saigon
Vietnam del Nord - Hanoistato non riconosciuto dall'ONU
Giappone - Tokyo
Corea del Nord - Pyongyang
Corea del Sud - Seoul
Mongolia - Ulan Bator
Cina - Pechino
Taiwan - Taipei
Macao - Macao
Regione North Asia
Russia - Mosca
Si presenta nel suo complesso come una massa continentale compatta di grandi dimensioni, ed è il solo continente ad essere bagnato da tre oceani: l'Atlantico (con il Mar Glaciale Artico e il Mar Mediterraneo), l'Indiano e il Pacifico. La massa continentale si spinge a sud con le tre grandi penisole dell'Arabia, del subcontinente indiano e dell'Indocina. A quest'ultima seguono, come prolungamento naturale, le isole dell'Indonesia, mentre più a est, nell'Oceano Pacifico, vi sono grandi festoni di isole che, dalle Curili al Giappone e alle Filippine, delimitano mari costieri.
L'Asia è il continente con la maggiore altitudine media (960 m).L'Asia è il continente più esteso del Mondo, ma ha anche Il monte Everest (8848 m) è il punto più alto della Terra, mentre la fossa delle Marianne quello più profondo.
È da notare che l'Asia non è separata fisicamente e geologicamente dall'Europa, con la quale forma un'unica massa continentale, l'Eurasia.
Al'interno l'Asia è attraversata da una fascia centrale di rilievi montuosi con vette che superano gli 8.000 m. Dai monti scendono fiumi ricche di acque utilizzate per la coltivazioni di pascoli.
ECONOMIA In Asia gran parte della popolazione si dedica all'agricoltura. Non esiste la disponibilità di mezzi tecnici avanzati e le attività agricole si basano sulla forza dell'uomo. Vengono coltivati in abbondanza il riso e il grano, che costituiscono la base dell'alimentazione di queste popolazioni, ma sono presenti anche tè, caucciù, frumento, mais oltre alle piante che producono semi da olio (sesamo, soiA, palma).
Negli ultimi decenni si è assistito al notevole sviluppo industriale e commerciale di alcuni Stati collocati nell'area del Pacifico: Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore. Molte regioni, pur ricche di risorse, presentano una situazione di sottosviluppo a causa delle guerre che spesso le tormentano. Superficie: 65.610Km Abitanti: 19.246.000
Densità: 293.3 abitanti per Km quadrato Moneta: Rupia Cingalese Capitale: Colombo POSIZIONE Lo Sri Lanka, è un'isola dell'Oceano Indiano. Si trova nell'Asia meridionale, al largo della costa sud orientale dell'India. E' separata dall'India dallo Stretto di Palk e dal Golfo di Mannar. Tra india e Sri Lanka ci sono 35 km di mare; su questo mare sis tende una specie di ponte di terra, Ponte d'Adamo fatto di Isolotti corallini e cordoni di sabbia. TERRITORIO Il territorio cingalese è caratterizzato da pianure costiere a nord, da colline irregolari e da un massiccio centrale. La cima più alta è il Monte Pidurutalagala con 2524 m di altezza. Nell'area montuosa ci sono due altopiani: Nuwara Eliya e Horton Planes; sono le principali zone in cui viene coltivato il thè.
LE COSTE: L'isola ha 1.340 km di coste. Ci sono coste basse con spiagge sabbiose o rocciose con promontori che si estendono sull'Oceano Pacifico.
IL CLIMA: Lo Sri Lanka ha un clima tropicale con due stagioni distinte: una secca e una umida e due tipi di monsoni. Il periodo migliore per i turisti per visitare la costa occidentale è tra dicembre a marzo mentre tra maggio e settembre è perfetto il clima sulla costa orientale.
Etimologia:
Il toponimo Asia originariamente è un concetto che riguarda esclusivamente l'ambito europeo[1]. Le antiche popolazioni asiatiche (cinesi, giapponesi, indiane, ecc.) non concepirono mai l'idea di Asia.La parola deriva dal termine greco Ἀσία, utilizzato per la prima volta da Erodoto intorno al 440 a.C.
Regione Western Asia
Armenia - Yerevan
Azerbaigian - Baku
Georgia - Tblisi
Israele - Gerusalemme (al centro di una disputa internazionale ma comunque sede del Governo)
Libano - Beirut
Siria - Damasco
Turchia - Ankara
Giordania - Amman
Cipro - Nicosia
Autorità Nazionale Palestinese - Gaza (in realtà sede sia dell'ANP che di Hamas ma di fatto non è una capitale dato che non esiste ancora uno stato palestinese)
Arabia Saudita - Riyad
Bahrain - Manama
Emirati Arabi Uniti - Abu Dhabi
Iraq - Baghdad
Kuwait - Al-Kuwait
Oman - Mascate
Qatar - Doha
Yemen - San'a
Regione Southern Asia
Afghanistan - Kabul
Iran - Teheran
Bangladesh - Dacca
Bhutan - Thimphu
India - Nuova Delhi
Maldive - Malé
Nepal - Katmandu
Pakistan - Islamabad
Sri Lanka - Sri Jayawardenapura Kotte
Regione Central Asia
Kazakistan - Astana
Kirghizistan - Biškek
Tagikistan - Dušanbe
Turkmenistan - Aşgabat
Uzbekistan - Taškent
Regione Sud-est asiatico
Birmania - Naypyidaw
Brunei - Bandar Seri Begawan
Cambogia - Phnom Penh
Indonesia - Giacarta
Laos - Vientiane
Malesia - Kuala Lumpur
Filippine - Manila
Singapore - Singapore
Thailandia - Bangkok
Timor Est - Dili
Vietnam del Sud - Saigon
Vietnam del Nord - Hanoistato non riconosciuto dall'ONU
Giappone - Tokyo
Corea del Nord - Pyongyang
Corea del Sud - Seoul
Mongolia - Ulan Bator
Cina - Pechino
Taiwan - Taipei
Macao - Macao
Regione North Asia
Russia - Mosca
mercoledì 12 ottobre 2011
Becquerel
Antoine César Becquerel (Châtillon-sur-Loire, 7 marzo 1788 – Parigi, 18 gennaio 1878) è stato un fisico francese.
Si Laureato presso l'École polytechnique nel 1808. Ha combattuto in Spagna, sotto il maresciallo Suchet dal 1810 al 1812. Ha dato le dimissioni dall'esercito nel 1815. Come fisico ha lavorato sull'elettricità, particolarmente pile elettriche, piezoelettricità ed elettrolisi. Ha scoperto l'effetto termoelettrico nel 1823 e l'effetto fotovoltaico nel 1839. Fu un esperto del diamagnetismo. Fu eletto all'Académie des Sciences nel 1829, e ha ricevuto la medaglia Copley della Royal Society nel 1837.
Si Laureato presso l'École polytechnique nel 1808. Ha combattuto in Spagna, sotto il maresciallo Suchet dal 1810 al 1812. Ha dato le dimissioni dall'esercito nel 1815. Come fisico ha lavorato sull'elettricità, particolarmente pile elettriche, piezoelettricità ed elettrolisi. Ha scoperto l'effetto termoelettrico nel 1823 e l'effetto fotovoltaico nel 1839. Fu un esperto del diamagnetismo. Fu eletto all'Académie des Sciences nel 1829, e ha ricevuto la medaglia Copley della Royal Society nel 1837.
Fotovoltaico, modulo
Un modulo fotovoltaico è un dispositivo in grado di convertire l'energia solare direttamente in energia elettrica mediante effetto fotovoltaico ed è impiegato come generatore di corrente in un impianto fotovoltaico. Può essere meccanicamente preassemblato a formare un pannello fotovoltaico, pratica caduta in disuso con il progressivo aumento delle dimensioni dei moduli, che ne hanno quindi incorporato le finalità. Può essere esteticamente simile al pannello solare termico, ma ha scopo e funzionamento molto differenti.
Storia
Le principali tappe della tecnologia fotovoltaica:[1]
1839 Il francese Alexandre Edmond Bécquerel nota che "della corrente elettrica è generata durante alcune reazioni chimiche indotte dalla luce". Scopre così l'effetto fotogalvanico negli elettroliti liquidi.
1883 L'inventore statunitense Charles Fritz produce una cella solare di circa 30 centimetri quadrati a base di selenio con un'efficienza di conversione dell'1-2 per cento.
1905 Albert Einstein pubblica la sua teoria sull'effetto fotoelettrico che gli porterà il premio Nobel
1963 La giapponese Sharp produce i primi moduli fotovoltaici commerciali.
Tecnologie realizzative a confronto [modifica]
Di molti materiali impiegabili per la costruzione dei moduli fotovoltaici, il silicio è in assoluto il più utilizzato. Il silicio viene ottenuto in wafer che vengono in seguito uniti tra loro a formare un modulo fotovoltaico. Le tipologie costruttive di celle fotovoltaiche più comuni sono:
Silicio monocristallino: presentano efficienza dell'ordine del 16-17%. Sono tendenzialmente costosi e, dato che vengono tagliati da lingotti cilindrici, è difficile ricoprire con essi superfici estese senza sprecare materiale o spazio.
Silicio policristallino: celle più economiche, ma meno efficienti (15-16%), il cui vantaggio risiede nella facilità con cui è possibile tagliarle in forme adatte ad essere unite in moduli.
Silicio "ribbon": preparate da silicio fuso colato in strati piani. Queste celle sono ancora meno efficienti (13,5-15%), ma hanno l'ulteriore vantaggio di ridurre al minimo lo spreco di materiali, non necessitando di alcun taglio. Un approccio alternativo procede con la ricopertura dell'intero modulo con il materiale desiderato e il successivo disegno delle celle da parte di un laser.
Silicio amorfo depositato da fase vapore: hanno un'efficienza bassa (8%), ma sono molto più economiche da produrre. Il silicio amorfo (Si-a) possiede un bandgap maggiore del silicio cristallino (Si-c) (1.7 eV contro 1.1 eV): ciò significa che è più efficiente nell'assorbire la parte visibile dello spettro della luce solare, ma fallisce nel raccoglierne la parte infrarossa. Dato che il silicio nanocristallino (con domini cristallini dell'ordine del nanometro) ha circa lo stesso bandgap del Si-c, i due materiali possono essere combinati creando una cella a strati, in cui lo strato superiore di Si-a assorbe la luce visibile e lascia la parte infrarossa dello spettro alla cella inferiore di silicio nano cristallino.
CIS: basate su strati di calcogenuri (ad es. Cu(InxGa1-x)(SexS1-x)2). Hanno un'efficienza fino all'11%, ma il loro costo è ancora troppo elevato.
Celle fotoelettrochimiche: queste celle, realizzate per la prima volta nel 1991, furono inizialmente concepite per imitare il processo di fotosintesi. Questo tipo di cella permette un uso più flessibile dei materiali e la tecnologia di produzione sembra essere molto conveniente. Tuttavia, i coloranti usati in queste celle soffrono problemi di degrado se esposti al calore o alla luce ultravioletta. Nonostante questo problema, questa è una tecnologia emergente con un impatto commerciale previsto entro una decina di anni.
Moduli cristallini
Silicio monocristallino, in cui ogni cella è realizzata a partire da un wafer la cui struttura cristallina è omogenea (monocristallo), opportunamente drogato in modo da realizzare una giunzione p-n;
Silicio policristallino, in cui il wafer di cui sopra non è strutturalmente omogeneo ma organizzato in grani localmente ordinati.
Moduli a film sottile
Silicio microsferico montato su modulo flessibile
Silicio amorfo, in cui gli atomi di silicio vengono deposti chimicamente in forma amorfa, ovvero strutturalmente disorganizzata, sulla superficie di sostegno. Questa tecnologia impiega quantità molto esigue di silicio (spessori dell'ordine del micron). I moduli in silicio amorfo mostrano in genere una efficienza meno costante delle altre tecnologie rispetto ai valori nominali, pur avendo garanzie in linea con il mercato. Il dato più interessante riguarda l'EROEI, che fornisce valori molto alti (in alcuni casi arrivano anche a 9), il che attesta l'economicità di questa tecnologia.
Tellururo di cadmio (CdTe): sono i pannelli a film sottile più economici e col più basso rendimento termodinamico. A Maggio 2011, il Consiglio d'Europa ha confermato che non esiste alcun divieto di produzione o installazione di questi pannelli, allo scopo di rispettare gli obiettivi prefisstati in termini di energie rinnovabili ed efficienza energetica; contestualmente, data la sua documentata tossicità, ha inserito il cadmio nella lista dei materiali vietati nelle produzioni elettriche o elettroniche.
Solfuro di cadmio (CdS) microcristallino, che presenta costi di produzione molto bassi in quanto la tecnologia impiegata per la sua produzione non richiede il raggiungimento delle temperature elevatissime necessarie invece alla fusione e purificazione del silicio. Esso viene applicato ad un supporto metallico per spray-coating, cioè viene letteralmente spruzzato come una vernice. Tra gli svantaggi legati alla produzione di questo genere di celle fotovoltaiche vi è la tossicità del cadmio ed il basso rendimento del dispositivo.
Arseniuro di gallio (GaAs), una lega binaria con proprietà semiconduttive, in grado di assicurare rendimenti elevatissimi, dovuti alla proprietà di avere un gap diretto (a differenza del silicio). Viene impiegata soprattutto per applicazioni militari o scientifiche avanzate (come missioni automatizzate di esplorazione planetaria o fotorivelatori particolarmente sensibili). Tuttavia il costo proibitivo del materiale monocristallino a partire dal quale sono realizzate le celle, lo ha destinato ad un impiego di nicchia.
Diseleniuro di indio rame (CIS), con opacità variabile dal 100% al 70% ottenuta mediante fori ricavati direttamente nel film.
Diseleniuro di indio rame gallio (CIGS)
Varianti proprietarie
Eterogiunzione, letteralmente giunzione tra sostanze diverse, in cui viene impiegato uno strato di silicio cristallino come superficie di sostegno di uno o più strati amorfi o cristallini, ognuno dei quali ottimizzato per una specifica sotto-banda di radiazioni;
Silicio microsferico, in cui si impiega silicio policristallino ridotto in sfere del diametro di circa 0,75 mm ingabbiate in un substrato di alluminio;
Delle tecnologie citate, soltanto l'amorfo e il microsferico permettono la flessione del modulo: nel caso dell'amorfo non vi è la struttura cristallina del materiale ad impedirne la flessione, nel caso del microsferico non è la cella (sfera) a flettersi, ma la griglia a nido d'ape su cui è disposta.
Composizione [modifica]
I moduli in silicio mono o policristallini rappresentano la maggior parte del mercato. Sono tecnologie costruttivamente simili, e prevedono che ogni cella fotovoltaica sia cablata in superficie con una griglia di materiale conduttore che ne canalizzi gli elettroni. Ogni singola cella viene connessa alle altre mediante nastrini metallici, in modo da formare opportune serie e paralleli elettrici. La necessità di silicio molto puro attraverso procedure di purificazione dell'ossido di silicio (SiO2, silice) presente in natura eleva il costo della cella fotovoltaica.
Sopra una superficie posteriore di supporto, in genere realizzata in un materiale isolante con scarsa dilatazione termica, come il vetro temperato o un polimero come il tedlar, vengono appoggiati un sottile strato di acetato di vinile (spesso indicato con la sigla EVA), la matrice di moduli preconnessi mediante i già citati nastrini, un secondo strato di acetato e un materiale trasparente che funge da protezione meccanica anteriore per le celle fotovoltaiche, in genere vetro temperato. Dopo il procedimento di pressofusione, che trasforma l'EVA in mero collante inerte, le terminazioni elettriche dei nastrini vengono chiuse in una morsettiera stagna generalmente fissata alla superficie di sostegno posteriore, e il "sandwich" ottenuto viene fissato ad una cornice in alluminio, che sarà utile al fissaggio del pannello alle strutture di sostegno atte a sostenerlo e orientarlo opportunamente verso il sole.
Cella fotovoltaica [modifica]
Una cella fotovoltaica in silicio policristallino
La cella fotovoltaica o cella solare è l'elemento base nella costruzione di un modulo fotovoltaico. La versione più diffusa di cella fotovoltaica, quella in materiale cristallino, è costituita da una lamina di materiale semiconduttore, il più diffuso dei quali è il silicio, e si presenta in genere di colore nero o blu e con dimensioni variabili dai 4 ai 6 pollici. Piccoli esemplari di celle fotovoltaiche in materiale amorfo sono in grado di alimentare autonomamente dispositivi elettronici di consumo, quali calcolatrici, orologi e simili. Analogamente al modulo, il rendimento della cella fotovoltaica si ottiene valutando il rapporto tra l'energia prodotta dalla cella e l'energia luminosa che investe l'intera sua superficie. Valori tipici per gli esemplari in silicio multicristallino comunemente disponibili sul mercato si attestano attorno al 18%. L'efficienza del modulo è sempre minore, come discusso di seguito.
Costruzione del modulo Fotovoltaico in silicio [modifica]
Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da un sandwich di materie prime detto laminato e dai materiali acessori atti a rendere usabile il laminato.
Sandwich o Laminato [modifica]
Stratificazione del laminato
Il laminato viene preparato con i seguenti materiali:
Vetro (i moduli costruiti in Italia abitualmente usano vetro da 4mm di spessore)
Etilene vinil acetato - EVA
Celle mono o poli cristalline
Backsheet
Il vetro viene usato come base su cui viene steso un foglio di Eva. Sopra all'Eva vengono posizionate le celle rivolte con il lato fotosensibile verso il basso, viene steso un altro foglio di eva e quindi viene steso un foglio di materiale isolante plastico (PET o similare) oppure un'altra lastra di vetro. Il vetro è a basso contenuto di ferro per garantire una maggiore trasparenza ai raggi solari ed è temprato. Abitualmente il vetro lascia passare circa il 91,5% dell'insolazione ricevuta. Il sandwich così realizzato viene inviato al laminatore. Il laminatore o forno è una macchina nel quale il sandwich entra e si abbassa il coperchio del laminatore. Viene creato il vuoto per circa 5 minuti quindi a queste condizioni la piastra del laminatore si riscalda fino a 145°C circa per 10 minuti in modo da favorire la polimerizzazione dell'eva. Trascorso questo tempo il coperchio si apre e il laminato ora è pronto per le lavorazioni successive. Dopo la laminazione il laminato ha raggiunto le caratteristiche richieste per essere installato in quanto se la laminazione è stata fatta correttamente anche senza aggiungere altro il laminato potrebbe resistere alle intemperie per almeno 25/30 anni. Tutte le lavorazioni che vengono fatte successivamente hanno lo scopo di rendere più comodo e pratico l'utilizzo del laminato, ma aggiungono poco per quanto riguarda la sua durata nel tempo.
Prestazioni e rendimenti [modifica]
Cella solare di silicio monocristallino
Le prestazioni dei moduli fotovoltaici sono suscettibili di variazioni anche sostanziose in base:
al rendimento dei materiali;
alla tolleranza di fabbricazione percentuale rispetto ai valori di targa;
all'irraggiamento a cui le sue celle sono esposte;
all'angolazione con cui questa giunge rispetto alla sua superficie;
alla temperatura di esercizio dei materiali, che tendono ad "affaticarsi" in ambienti caldi;
alla composizione dello spettro di luce.
banda spettrale di radiazione solare assorbita.
Si definisce rendimento o efficienza di un modulo fotovoltaico il rapporto espresso in percentuale tra energia captata e trasformata rispetto a quella totale incidente sulla superficie del modulo; esso è quindi proporzionale al rapporto tra watt erogati e superficie occupata, a parità di altre condizioni. L'efficienza ha ovviamente effetti sulle dimensioni fisiche dell'impianto fotovoltaico: tanto maggiore è l'efficienza tanto minore è la superficie necessaria di pannello fotovoltaico per raggiungere un determinato livello di potenza elettrica. Per motivi costruttivi, il rendimento dei moduli fotovoltaici è in genere inferiore o uguale al rendimento della loro peggior cella.
In particolare il miglioramento nell'efficienza di un modulo fotovoltaico (rapporto tra energia elettrica prodotta e energia solare incidente) si può ottenere attraverso un processo sempre più spinto di purificazione del materiale semiconduttore utilizzato (tanto più è puro tanto maggiore è la radiazione solare captata e convertita) oppure attraverso l'uso combinato di più materiali semiconduttori che coprano in assorbimento la maggior parte possibile di spettro della radiazione solare incidente.
Alcuni pannelli a concentrazione per uso terrestre, derivati dal settore aerospaziale (Boeing - Spectrolab), sfruttano caratteristiche di questo tipo ed hanno rendimenti nominali che superano anche il 40%[2]; valori tipici riscontrabili invece nei comuni prodotti commerciali a base silicea si attestano intorno al:
15% nei moduli in silicio monocristallino;
13% nei moduli in silicio policristallino;
6% nei moduli in silicio amorfo.
Ne consegue che ad esempio a parità di produzione elettrica richiesta, la superficie occupata da un campo fotovoltaico amorfo sarà più che doppia rispetto ad un equivalente campo fotovoltaico cristallino. A causa del naturale affaticamento dei materiali, le prestazioni di un pannello fotovoltaico comune diminuiscono di circa un punto percentuale su base annua. Per garantire la qualità dei materiali impiegati, la normativa obbliga una garanzia di minimo due anni sui difetti di fabbricazione anche sul calo di rendimento del silicio nel tempo, questa arriva minimo 20 anni. La garanzia oggi nei moduli di buona qualità è del 90% sul nominale per 10 anni e dell'80% sul nominale per 25 anni.
I moduli fotovoltaici odierni hanno un tempo di vita (lifetime) stimato di 80 anni circa, anche se è plausibile ipotizzare che vengano dismessi dopo un ciclo di vita di 35-40 anni, a causa della perdita di potenza dei moduli e del miglioramento tecnologico dei nuovi prodotti ovvero per obsolescenza dei precedenti.
Dati tecnici dichiarati [modifica]
Tolleranza [modifica]
Una simulazione con tolleranza ±3%. Non sono presenti aree di sovrapposizione.
Una simulazione con tolleranza ±5%. Sono presenti evidenti aree di sovrapposizione tra moduli diversi.
Una simulazione con tolleranza ±10%. Sovrapposizione quasi totale delle aree di tolleranza, probabile indice di scarsa qualità.
La tolleranza di fabbricazione è un dato percentuale (generalmente variabile dal ±3% al ±10%) che ogni produttore dichiara in relazione ai propri standard qualitativi di produzione. Tanto minore è la tolleranza dichiarata, tanto più stabili e predicibili saranno le prestazioni elettriche del modulo, a pari condizioni di utilizzo.
Nella maggior parte dei casi, i produttori realizzano più versioni dello stesso modulo, distinte in base alla potenza nominale, pur realizzandoli con le medesime celle, che vengono preventivamente raggruppate in famiglie prestazionalmente simili. L'obiettivo dell'operazione è gestire in modo più accorto possibile le celle elettricamente peggiori, che potrebbero inficiare le prestazioni dell'intero modulo.
In quest'ottica quindi, tanto più numerose sono le famiglie di celle uniformi, tanto minore potrebbe essere la tolleranza di fabbricazione garantita. Nella realtà di mercato, tuttavia, data la curva di Gauss che descrive la distribuzione statistica della qualità di tutte le celle fotovoltaiche di una data partita produttiva, le linee di separazione tra gruppi di moduli simili si ampliano a volte fino a costituire fasce piuttosto ampie.
Il produttore può così gestire la parte di produzione all'interno di queste fasce:
declassando il prodotto in questione, per considerarlo entro la tolleranza positiva del modulo inferiore, con il risultato di perdere profitto;
innalzando il prodotto, per considerarlo entro la tolleranza negativa del modulo superiore, con il risultato di marginalizzare di più a discapito della qualità effettiva del prodotto.
Dal punto di vista commerciale, il produttore si garantisce la liceità dell'operazione dichiarando una tolleranza di fabbricazione più ampia del necessario rispetto alle potenze nominali dei vari moduli realizzati. L'immediato effetto che questa pratica comporta è la ricaduta di cospicue quantità di moduli all'interno delle citate fasce a cavallo di due o più tolleranze di fabbricazione.
Alla luce di ciò, i moduli fotovoltaici qualitativamente migliori sono da ricercarsi tra quelli che combinano:
una tolleranza negativa stretta (quella positiva può considerarsi trascurabile);
una nulla o limitata area di sovrapposizione tra le fasce di tolleranza delle varie potenze dello stesso modulo.
L'artificio della tolleranza più ampia del necessario è una tecnica impiegata solo da produttori minori, a causa della sua facile individuazione (basta una brochure con la lista dei prodotti trattati e una calcolatrice) e del sospetto che inevitabilmente farebbe sorgere nei confronti del produttore.
Tensione e corrente [modifica]
Il circuito equivalente di una cella fotovoltaica
Un buon modello matematico per l'analisi del funzionamento di una cella solare è l'equazione del diodo ideale di Shockley. Partendo dal circuito equivalente mostrato di fianco si ha che la corrente che scorre sul carico vale:
dove:
I è l'intensità di corrente che scorre sul carico;
V è la differenza di potenziale tra i due terminali del diodo;
Is è l'intensità di corrente prodotta dal generatore, ed è proporzionale all'intensità della radiazione incidente sulla cella;
I0 è la intensità di corrente di saturazione, un fattore direttamente proporzionale alla superficie della giunzione p-n;
q è la carica elementare dell'elettrone;
k è la costante di Boltzmann;
T è la temperatura assoluta sulla superficie di giunzione tra la zone p ed n;
η è il coefficiente di emissione, anch'esso dipendente dal processo di fabbricazione ed è compreso generalmente tra 1 e 2(fattore di idealità del diodo);
Rp è la resistenza parallelo del modello
La pratica comune di classificare i prodotti in commercio in 12, 18 o 24 V non deriva dalla tensione al suo punto di massima efficienza, ma dalla possibilità di collegarvi una batteria ricaricabile con analoga tensione nominale.
Se le celle del pannello sono collegate in serie, come si fa normalmente per ottenere una tensione in uscita più alta, non si ha il controllo delle singole celle, perché la corrente è uguale per tutte. La cella in ombra viene quindi attraversata da una corrente più forte di quella che genererebbe da sola, e fa da strozzatura per l'intero sistema scaldandosi e potenzialmente danneggiandosi, oltre a disperdere energia.
Ne deriva l'importanza che l'intero pannello sia illuminato senza celle in zone d'ombra, ovvero che le celle abbiano un'esposizione solare simile.
Più è grande il pannello, più è probabile e ampia la differenza di esposizione e di corrente che la singola cella è in grado di produrre.
Certificazioni [modifica]
I moduli fotovoltaici, se impiegati in un impianto fotovoltaico connesso alla rete all'interno dell'Unione Europea, devono obbligatoriamente essere certificati in base alla normativa IEC 61215, che ne determina le caratteristiche sia elettriche che meccaniche. Tra i test più importanti si cita quello per determinarne la potenza in condizioni di insolazione standard, espressa in watt picco (Wp).
Costi [modifica]
Oltre ai problemi di efficienza un discorso a parte meritano i costi di realizzazione delle celle fotovoltaiche, dei relativi moduli e impianti. Per quanto riguarda le celle fotovoltaiche i costi sono gravati fino a circa il 33% dal materiale (ad es. silicio) comprendendo gli scarti di lavorazione e il costoso processo di purificazione. Vanno aggiunti poi i restanti costi per i processi di realizzazione della cella fotovoltaica. Ragionando in termini di moduli fotovoltaici, ai costi della cella solare si devono aggiungere i costi della realizzazione dei moduli interi ovvero dei materiali assemblanti, della messa in posa a terra tramite materiali, dell'elettronica di potenza necessaria (inverter), della progettazione, della manodopera e della manutenzione. Sommato il tutto si giunge ad un costo indicativo di circa 3/4 € al Wp installato. Considerando una producibilità media degli impianti installati in italia pari a 1200 kWh/kWp all'anno, e che la vita di un impianto fotovoltaico è superiore a 20 anni, il costo dell'energia prodotta dai moduli fotovoltaici è indicativamente di 12/16 centesimi di euro per kilowattora prodotto, il che ci indica che questa tecnologia è ormai competitiva allo stesso livello delle altre fonti fossili. Come incentivo alla realizzazione di impianti fotovoltaici è attivo in Italia il sistema Conto Energia.
In definitiva il parametro complessivo di qualità che caratterizza un modulo fotovoltaico è il rapporto costo/efficienza o equivalentemente il costo per kilowattora prodotto.
I prodotti in commercio [modifica]
Un modulo fotovoltaico in silicio monocristallino
I moduli fotovoltaici in silicio cristallino più comuni hanno dimensioni variabili da 0,5 m² a 2,0 m², con punte di 2,5 m² in esemplari per grandi impianti. Non vi è comunque particolare interesse a costruire moduli di grandi dimensioni, a causa delle grosse perdite di prestazioni che l'intero modulo subisce all'ombreggiamento (o malfunzionamento) di una sua singola cella.
La potenza più comune si aggira intorno ai 230 Wp a 32 V, raggiunti in genere impiegando 60 celle fotovoltaiche (Il modulo da 60 in silicio policristallino celle è il più utilizzato in Italia e copre circa il 90% dei moduli). La superficie occupata dai modelli commerciali si aggira in genere intorno ai 7,2 m²/kWp, ovvero sono necessari circa 7,2 metri quadrati di superficie per ospitare pannelli per un totale nominale di 1.000 Wp. I moduli in commercio più prestanti raggiungono un'efficienza del 19.6% e richiedono quindi una superficie di 5,147 metri quadrati per 1.000 Wp.
Dopo un biennio di instabilità, i costi al cliente finale del modulo installato sul tetto si sono stabilizzati nella fascia 3,50/5,00 €/Wp a seconda delle dimensioni dell'impianto (ad aprile 2011). Va evidenziato che questo valore è suscettibile di scostamenti sostanziali a seconda del punto di rilevazione all'interno della filiera del prodotto. Il prezzo sopra indicato è da considerarsi come prezzo del modulo installato sul tetto di una residenza abitativa, mentre il prezzo dei moduli in silicio policristallino da 60 celle finito pronto ad essere installato di buona qualità si aggira tra i 1,50/2,00 €/Wp
Nei parchi solari il costo del modulo installato tende ad essere compreso tra i 2,50/3,50 €/Wp
La generale instabilità dei prezzi del biennio 2004/2005 era stata causata dall'improvviso squilibrio tra domanda e offerta conseguente al lancio contemporaneo delle politiche di incentivazione delle fonti rinnovabili da parte dei paesi ratificanti il Protocollo di Kyōto. Essendo il prezzo del modulo fotovoltaico in silicio mono o policristallino legato in gran parte al costo delle celle (le celle incidono per circa il 75% nel totale delle materie impiegate per la realizzazione del modulo) nei primi mesi del 2011 si è assistito ad un calo dei prezzi delle celle dovuto alla diminuzione degli incentivi da parte della Germania e dell'Italia.
Ricerca e innovazioni [modifica]
La ricerca in campo fotovoltaico è indirizzata verso il miglioramento del rapporto fra efficienza e costo del modulo fotovoltaico. Il basso valore di questo rapporto costituisce il limite più forte all'affermazione su grande scala di questa tecnologia energetica il che si traduce in un alto costo per kilowattora prodotto almeno nel periodo di ammortamento dell'impianto. Quindi la ricerca si indirizza verso la scoperta di materiali semiconduttori e tecniche di realizzazione che coniughino il basso costo con un'alta efficienza di conversione.
Presso l'Università di Toronto nel 2005 è stato inventato un materiale plastico che sfrutta nanotecnologie per convertire in elettricità i raggi solari anche nella banda dell'infrarosso, e che quindi funziona anche con il tempo nuvoloso[3]. Gli autori della ricerca sperano che costruendo pannelli fotovoltaici con questo materiale si possano ottenere prestazioni cinque volte superiori al silicio, tanto che una copertura dello 0,1% della superficie terrestre sarebbe sufficiente a sostituire tutte le attuali centrali elettriche. Il materiale può essere spruzzato su una superficie, come un vestito o la carrozzeria di un'automobile.
Un'importante collaborazione fra Eni e Mit sta orientando gli investimenti nella costruzione di celle fotovoltaiche[4] con materiali che ne aumentino il rendimento rispetto al 15-17% attuale del silicio.
Tra le aziende italiane produtrici di Moduli e Panelli Fotovoltaici che si distinguono per innovazione e tecnologia evoluta, ricordiamo http://www.remenergies.it e http://www.inventsrl.it. Tra i lorto brevetti c'è la Tegola Fotovoltaica http://www.remenergies.it/impianti-fotovoltaici/tegole-fotovoltaiche.html, ovvero un coppo in plastica che ospita al suo interno la classica cella fotovoltaica. In questo modo si possono ricostruire tetti di edifici in centri storici, rispettando il progetto architettonico originale. Le tegole fotovoltaiche sono approvate dalla soprintendenza alle belle arti.
La società cinese Suntech Power Holdings, una delle società leader al mondo, nel piano industriale di dicembre 2010[5] ha stimato di raggiungere nel 2015 un'efficienza di conversione su larga scala pari al 23%.
Il neonato fotovoltaico organico consente un abbattimento dei costi, pur senza aumento di efficienza. Questa tecnologia usa pigmenti organici al posto dei semiconduttori inorganici e può sfruttare economiche tecniche realizzative di fotolitografia.
Note [modifica]
^ (fonte le Scienze maggio 2006) Per maggiori approfondimenti: dipartimento di stato statunitense per l'energia
^ (EN) Boeing difesa-spazio - Boeing Spectrolab Terrestrial Solar Cell Surpasses 40 Percent Efficiency - Comunicato stampa del 6/12/2006
^ Nature Materials S. A. McDonald et al., Nature Materials 4, 138 - 142 (2005)
^ Eni-Mit Solar Frontiers Center (SFC) - Il MIT ed Eni inaugurano a Cambridge il Solar Frontiers Center - Comunicato stampa del 4/05/2010
^ (EN) Welcome to Analyst Day, December 6th 2010, Suntech Power Holdings Co., Ltd. Pagina 80/141
Voci correlate [modifica]
Impianto fotovoltaico
Conto energia
Decreto legislativo 311/2006
Inseguitore solare
Energia solare
Effetto fotovoltaico
Energie rinnovabili
Fotovoltaico CIGS
Silicio
Risposta spettrale
Pannello solare termico
Pannello solare ibrido
Pannello solare a concentrazione
Eliofania
FONTE WIKI: http://it.wikipedia.org/wiki/Modulo_fotovoltaico
Storia
Le principali tappe della tecnologia fotovoltaica:[1]
1839 Il francese Alexandre Edmond Bécquerel nota che "della corrente elettrica è generata durante alcune reazioni chimiche indotte dalla luce". Scopre così l'effetto fotogalvanico negli elettroliti liquidi.
1883 L'inventore statunitense Charles Fritz produce una cella solare di circa 30 centimetri quadrati a base di selenio con un'efficienza di conversione dell'1-2 per cento.
1905 Albert Einstein pubblica la sua teoria sull'effetto fotoelettrico che gli porterà il premio Nobel
1963 La giapponese Sharp produce i primi moduli fotovoltaici commerciali.
Tecnologie realizzative a confronto [modifica]
Di molti materiali impiegabili per la costruzione dei moduli fotovoltaici, il silicio è in assoluto il più utilizzato. Il silicio viene ottenuto in wafer che vengono in seguito uniti tra loro a formare un modulo fotovoltaico. Le tipologie costruttive di celle fotovoltaiche più comuni sono:
Silicio monocristallino: presentano efficienza dell'ordine del 16-17%. Sono tendenzialmente costosi e, dato che vengono tagliati da lingotti cilindrici, è difficile ricoprire con essi superfici estese senza sprecare materiale o spazio.
Silicio policristallino: celle più economiche, ma meno efficienti (15-16%), il cui vantaggio risiede nella facilità con cui è possibile tagliarle in forme adatte ad essere unite in moduli.
Silicio "ribbon": preparate da silicio fuso colato in strati piani. Queste celle sono ancora meno efficienti (13,5-15%), ma hanno l'ulteriore vantaggio di ridurre al minimo lo spreco di materiali, non necessitando di alcun taglio. Un approccio alternativo procede con la ricopertura dell'intero modulo con il materiale desiderato e il successivo disegno delle celle da parte di un laser.
Silicio amorfo depositato da fase vapore: hanno un'efficienza bassa (8%), ma sono molto più economiche da produrre. Il silicio amorfo (Si-a) possiede un bandgap maggiore del silicio cristallino (Si-c) (1.7 eV contro 1.1 eV): ciò significa che è più efficiente nell'assorbire la parte visibile dello spettro della luce solare, ma fallisce nel raccoglierne la parte infrarossa. Dato che il silicio nanocristallino (con domini cristallini dell'ordine del nanometro) ha circa lo stesso bandgap del Si-c, i due materiali possono essere combinati creando una cella a strati, in cui lo strato superiore di Si-a assorbe la luce visibile e lascia la parte infrarossa dello spettro alla cella inferiore di silicio nano cristallino.
CIS: basate su strati di calcogenuri (ad es. Cu(InxGa1-x)(SexS1-x)2). Hanno un'efficienza fino all'11%, ma il loro costo è ancora troppo elevato.
Celle fotoelettrochimiche: queste celle, realizzate per la prima volta nel 1991, furono inizialmente concepite per imitare il processo di fotosintesi. Questo tipo di cella permette un uso più flessibile dei materiali e la tecnologia di produzione sembra essere molto conveniente. Tuttavia, i coloranti usati in queste celle soffrono problemi di degrado se esposti al calore o alla luce ultravioletta. Nonostante questo problema, questa è una tecnologia emergente con un impatto commerciale previsto entro una decina di anni.
Moduli cristallini
Silicio monocristallino, in cui ogni cella è realizzata a partire da un wafer la cui struttura cristallina è omogenea (monocristallo), opportunamente drogato in modo da realizzare una giunzione p-n;
Silicio policristallino, in cui il wafer di cui sopra non è strutturalmente omogeneo ma organizzato in grani localmente ordinati.
Moduli a film sottile
Silicio microsferico montato su modulo flessibile
Silicio amorfo, in cui gli atomi di silicio vengono deposti chimicamente in forma amorfa, ovvero strutturalmente disorganizzata, sulla superficie di sostegno. Questa tecnologia impiega quantità molto esigue di silicio (spessori dell'ordine del micron). I moduli in silicio amorfo mostrano in genere una efficienza meno costante delle altre tecnologie rispetto ai valori nominali, pur avendo garanzie in linea con il mercato. Il dato più interessante riguarda l'EROEI, che fornisce valori molto alti (in alcuni casi arrivano anche a 9), il che attesta l'economicità di questa tecnologia.
Tellururo di cadmio (CdTe): sono i pannelli a film sottile più economici e col più basso rendimento termodinamico. A Maggio 2011, il Consiglio d'Europa ha confermato che non esiste alcun divieto di produzione o installazione di questi pannelli, allo scopo di rispettare gli obiettivi prefisstati in termini di energie rinnovabili ed efficienza energetica; contestualmente, data la sua documentata tossicità, ha inserito il cadmio nella lista dei materiali vietati nelle produzioni elettriche o elettroniche.
Solfuro di cadmio (CdS) microcristallino, che presenta costi di produzione molto bassi in quanto la tecnologia impiegata per la sua produzione non richiede il raggiungimento delle temperature elevatissime necessarie invece alla fusione e purificazione del silicio. Esso viene applicato ad un supporto metallico per spray-coating, cioè viene letteralmente spruzzato come una vernice. Tra gli svantaggi legati alla produzione di questo genere di celle fotovoltaiche vi è la tossicità del cadmio ed il basso rendimento del dispositivo.
Arseniuro di gallio (GaAs), una lega binaria con proprietà semiconduttive, in grado di assicurare rendimenti elevatissimi, dovuti alla proprietà di avere un gap diretto (a differenza del silicio). Viene impiegata soprattutto per applicazioni militari o scientifiche avanzate (come missioni automatizzate di esplorazione planetaria o fotorivelatori particolarmente sensibili). Tuttavia il costo proibitivo del materiale monocristallino a partire dal quale sono realizzate le celle, lo ha destinato ad un impiego di nicchia.
Diseleniuro di indio rame (CIS), con opacità variabile dal 100% al 70% ottenuta mediante fori ricavati direttamente nel film.
Diseleniuro di indio rame gallio (CIGS)
Varianti proprietarie
Eterogiunzione, letteralmente giunzione tra sostanze diverse, in cui viene impiegato uno strato di silicio cristallino come superficie di sostegno di uno o più strati amorfi o cristallini, ognuno dei quali ottimizzato per una specifica sotto-banda di radiazioni;
Silicio microsferico, in cui si impiega silicio policristallino ridotto in sfere del diametro di circa 0,75 mm ingabbiate in un substrato di alluminio;
Delle tecnologie citate, soltanto l'amorfo e il microsferico permettono la flessione del modulo: nel caso dell'amorfo non vi è la struttura cristallina del materiale ad impedirne la flessione, nel caso del microsferico non è la cella (sfera) a flettersi, ma la griglia a nido d'ape su cui è disposta.
Composizione [modifica]
I moduli in silicio mono o policristallini rappresentano la maggior parte del mercato. Sono tecnologie costruttivamente simili, e prevedono che ogni cella fotovoltaica sia cablata in superficie con una griglia di materiale conduttore che ne canalizzi gli elettroni. Ogni singola cella viene connessa alle altre mediante nastrini metallici, in modo da formare opportune serie e paralleli elettrici. La necessità di silicio molto puro attraverso procedure di purificazione dell'ossido di silicio (SiO2, silice) presente in natura eleva il costo della cella fotovoltaica.
Sopra una superficie posteriore di supporto, in genere realizzata in un materiale isolante con scarsa dilatazione termica, come il vetro temperato o un polimero come il tedlar, vengono appoggiati un sottile strato di acetato di vinile (spesso indicato con la sigla EVA), la matrice di moduli preconnessi mediante i già citati nastrini, un secondo strato di acetato e un materiale trasparente che funge da protezione meccanica anteriore per le celle fotovoltaiche, in genere vetro temperato. Dopo il procedimento di pressofusione, che trasforma l'EVA in mero collante inerte, le terminazioni elettriche dei nastrini vengono chiuse in una morsettiera stagna generalmente fissata alla superficie di sostegno posteriore, e il "sandwich" ottenuto viene fissato ad una cornice in alluminio, che sarà utile al fissaggio del pannello alle strutture di sostegno atte a sostenerlo e orientarlo opportunamente verso il sole.
Cella fotovoltaica [modifica]
Una cella fotovoltaica in silicio policristallino
La cella fotovoltaica o cella solare è l'elemento base nella costruzione di un modulo fotovoltaico. La versione più diffusa di cella fotovoltaica, quella in materiale cristallino, è costituita da una lamina di materiale semiconduttore, il più diffuso dei quali è il silicio, e si presenta in genere di colore nero o blu e con dimensioni variabili dai 4 ai 6 pollici. Piccoli esemplari di celle fotovoltaiche in materiale amorfo sono in grado di alimentare autonomamente dispositivi elettronici di consumo, quali calcolatrici, orologi e simili. Analogamente al modulo, il rendimento della cella fotovoltaica si ottiene valutando il rapporto tra l'energia prodotta dalla cella e l'energia luminosa che investe l'intera sua superficie. Valori tipici per gli esemplari in silicio multicristallino comunemente disponibili sul mercato si attestano attorno al 18%. L'efficienza del modulo è sempre minore, come discusso di seguito.
Costruzione del modulo Fotovoltaico in silicio [modifica]
Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da un sandwich di materie prime detto laminato e dai materiali acessori atti a rendere usabile il laminato.
Sandwich o Laminato [modifica]
Stratificazione del laminato
Il laminato viene preparato con i seguenti materiali:
Vetro (i moduli costruiti in Italia abitualmente usano vetro da 4mm di spessore)
Etilene vinil acetato - EVA
Celle mono o poli cristalline
Backsheet
Il vetro viene usato come base su cui viene steso un foglio di Eva. Sopra all'Eva vengono posizionate le celle rivolte con il lato fotosensibile verso il basso, viene steso un altro foglio di eva e quindi viene steso un foglio di materiale isolante plastico (PET o similare) oppure un'altra lastra di vetro. Il vetro è a basso contenuto di ferro per garantire una maggiore trasparenza ai raggi solari ed è temprato. Abitualmente il vetro lascia passare circa il 91,5% dell'insolazione ricevuta. Il sandwich così realizzato viene inviato al laminatore. Il laminatore o forno è una macchina nel quale il sandwich entra e si abbassa il coperchio del laminatore. Viene creato il vuoto per circa 5 minuti quindi a queste condizioni la piastra del laminatore si riscalda fino a 145°C circa per 10 minuti in modo da favorire la polimerizzazione dell'eva. Trascorso questo tempo il coperchio si apre e il laminato ora è pronto per le lavorazioni successive. Dopo la laminazione il laminato ha raggiunto le caratteristiche richieste per essere installato in quanto se la laminazione è stata fatta correttamente anche senza aggiungere altro il laminato potrebbe resistere alle intemperie per almeno 25/30 anni. Tutte le lavorazioni che vengono fatte successivamente hanno lo scopo di rendere più comodo e pratico l'utilizzo del laminato, ma aggiungono poco per quanto riguarda la sua durata nel tempo.
Prestazioni e rendimenti [modifica]
Cella solare di silicio monocristallino
Le prestazioni dei moduli fotovoltaici sono suscettibili di variazioni anche sostanziose in base:
al rendimento dei materiali;
alla tolleranza di fabbricazione percentuale rispetto ai valori di targa;
all'irraggiamento a cui le sue celle sono esposte;
all'angolazione con cui questa giunge rispetto alla sua superficie;
alla temperatura di esercizio dei materiali, che tendono ad "affaticarsi" in ambienti caldi;
alla composizione dello spettro di luce.
banda spettrale di radiazione solare assorbita.
Si definisce rendimento o efficienza di un modulo fotovoltaico il rapporto espresso in percentuale tra energia captata e trasformata rispetto a quella totale incidente sulla superficie del modulo; esso è quindi proporzionale al rapporto tra watt erogati e superficie occupata, a parità di altre condizioni. L'efficienza ha ovviamente effetti sulle dimensioni fisiche dell'impianto fotovoltaico: tanto maggiore è l'efficienza tanto minore è la superficie necessaria di pannello fotovoltaico per raggiungere un determinato livello di potenza elettrica. Per motivi costruttivi, il rendimento dei moduli fotovoltaici è in genere inferiore o uguale al rendimento della loro peggior cella.
In particolare il miglioramento nell'efficienza di un modulo fotovoltaico (rapporto tra energia elettrica prodotta e energia solare incidente) si può ottenere attraverso un processo sempre più spinto di purificazione del materiale semiconduttore utilizzato (tanto più è puro tanto maggiore è la radiazione solare captata e convertita) oppure attraverso l'uso combinato di più materiali semiconduttori che coprano in assorbimento la maggior parte possibile di spettro della radiazione solare incidente.
Alcuni pannelli a concentrazione per uso terrestre, derivati dal settore aerospaziale (Boeing - Spectrolab), sfruttano caratteristiche di questo tipo ed hanno rendimenti nominali che superano anche il 40%[2]; valori tipici riscontrabili invece nei comuni prodotti commerciali a base silicea si attestano intorno al:
15% nei moduli in silicio monocristallino;
13% nei moduli in silicio policristallino;
6% nei moduli in silicio amorfo.
Ne consegue che ad esempio a parità di produzione elettrica richiesta, la superficie occupata da un campo fotovoltaico amorfo sarà più che doppia rispetto ad un equivalente campo fotovoltaico cristallino. A causa del naturale affaticamento dei materiali, le prestazioni di un pannello fotovoltaico comune diminuiscono di circa un punto percentuale su base annua. Per garantire la qualità dei materiali impiegati, la normativa obbliga una garanzia di minimo due anni sui difetti di fabbricazione anche sul calo di rendimento del silicio nel tempo, questa arriva minimo 20 anni. La garanzia oggi nei moduli di buona qualità è del 90% sul nominale per 10 anni e dell'80% sul nominale per 25 anni.
I moduli fotovoltaici odierni hanno un tempo di vita (lifetime) stimato di 80 anni circa, anche se è plausibile ipotizzare che vengano dismessi dopo un ciclo di vita di 35-40 anni, a causa della perdita di potenza dei moduli e del miglioramento tecnologico dei nuovi prodotti ovvero per obsolescenza dei precedenti.
Dati tecnici dichiarati [modifica]
Tolleranza [modifica]
Una simulazione con tolleranza ±3%. Non sono presenti aree di sovrapposizione.
Una simulazione con tolleranza ±5%. Sono presenti evidenti aree di sovrapposizione tra moduli diversi.
Una simulazione con tolleranza ±10%. Sovrapposizione quasi totale delle aree di tolleranza, probabile indice di scarsa qualità.
La tolleranza di fabbricazione è un dato percentuale (generalmente variabile dal ±3% al ±10%) che ogni produttore dichiara in relazione ai propri standard qualitativi di produzione. Tanto minore è la tolleranza dichiarata, tanto più stabili e predicibili saranno le prestazioni elettriche del modulo, a pari condizioni di utilizzo.
Nella maggior parte dei casi, i produttori realizzano più versioni dello stesso modulo, distinte in base alla potenza nominale, pur realizzandoli con le medesime celle, che vengono preventivamente raggruppate in famiglie prestazionalmente simili. L'obiettivo dell'operazione è gestire in modo più accorto possibile le celle elettricamente peggiori, che potrebbero inficiare le prestazioni dell'intero modulo.
In quest'ottica quindi, tanto più numerose sono le famiglie di celle uniformi, tanto minore potrebbe essere la tolleranza di fabbricazione garantita. Nella realtà di mercato, tuttavia, data la curva di Gauss che descrive la distribuzione statistica della qualità di tutte le celle fotovoltaiche di una data partita produttiva, le linee di separazione tra gruppi di moduli simili si ampliano a volte fino a costituire fasce piuttosto ampie.
Il produttore può così gestire la parte di produzione all'interno di queste fasce:
declassando il prodotto in questione, per considerarlo entro la tolleranza positiva del modulo inferiore, con il risultato di perdere profitto;
innalzando il prodotto, per considerarlo entro la tolleranza negativa del modulo superiore, con il risultato di marginalizzare di più a discapito della qualità effettiva del prodotto.
Dal punto di vista commerciale, il produttore si garantisce la liceità dell'operazione dichiarando una tolleranza di fabbricazione più ampia del necessario rispetto alle potenze nominali dei vari moduli realizzati. L'immediato effetto che questa pratica comporta è la ricaduta di cospicue quantità di moduli all'interno delle citate fasce a cavallo di due o più tolleranze di fabbricazione.
Alla luce di ciò, i moduli fotovoltaici qualitativamente migliori sono da ricercarsi tra quelli che combinano:
una tolleranza negativa stretta (quella positiva può considerarsi trascurabile);
una nulla o limitata area di sovrapposizione tra le fasce di tolleranza delle varie potenze dello stesso modulo.
L'artificio della tolleranza più ampia del necessario è una tecnica impiegata solo da produttori minori, a causa della sua facile individuazione (basta una brochure con la lista dei prodotti trattati e una calcolatrice) e del sospetto che inevitabilmente farebbe sorgere nei confronti del produttore.
Tensione e corrente [modifica]
Il circuito equivalente di una cella fotovoltaica
Un buon modello matematico per l'analisi del funzionamento di una cella solare è l'equazione del diodo ideale di Shockley. Partendo dal circuito equivalente mostrato di fianco si ha che la corrente che scorre sul carico vale:
dove:
I è l'intensità di corrente che scorre sul carico;
V è la differenza di potenziale tra i due terminali del diodo;
Is è l'intensità di corrente prodotta dal generatore, ed è proporzionale all'intensità della radiazione incidente sulla cella;
I0 è la intensità di corrente di saturazione, un fattore direttamente proporzionale alla superficie della giunzione p-n;
q è la carica elementare dell'elettrone;
k è la costante di Boltzmann;
T è la temperatura assoluta sulla superficie di giunzione tra la zone p ed n;
η è il coefficiente di emissione, anch'esso dipendente dal processo di fabbricazione ed è compreso generalmente tra 1 e 2(fattore di idealità del diodo);
Rp è la resistenza parallelo del modello
La pratica comune di classificare i prodotti in commercio in 12, 18 o 24 V non deriva dalla tensione al suo punto di massima efficienza, ma dalla possibilità di collegarvi una batteria ricaricabile con analoga tensione nominale.
Se le celle del pannello sono collegate in serie, come si fa normalmente per ottenere una tensione in uscita più alta, non si ha il controllo delle singole celle, perché la corrente è uguale per tutte. La cella in ombra viene quindi attraversata da una corrente più forte di quella che genererebbe da sola, e fa da strozzatura per l'intero sistema scaldandosi e potenzialmente danneggiandosi, oltre a disperdere energia.
Ne deriva l'importanza che l'intero pannello sia illuminato senza celle in zone d'ombra, ovvero che le celle abbiano un'esposizione solare simile.
Più è grande il pannello, più è probabile e ampia la differenza di esposizione e di corrente che la singola cella è in grado di produrre.
Certificazioni [modifica]
I moduli fotovoltaici, se impiegati in un impianto fotovoltaico connesso alla rete all'interno dell'Unione Europea, devono obbligatoriamente essere certificati in base alla normativa IEC 61215, che ne determina le caratteristiche sia elettriche che meccaniche. Tra i test più importanti si cita quello per determinarne la potenza in condizioni di insolazione standard, espressa in watt picco (Wp).
Costi [modifica]
Oltre ai problemi di efficienza un discorso a parte meritano i costi di realizzazione delle celle fotovoltaiche, dei relativi moduli e impianti. Per quanto riguarda le celle fotovoltaiche i costi sono gravati fino a circa il 33% dal materiale (ad es. silicio) comprendendo gli scarti di lavorazione e il costoso processo di purificazione. Vanno aggiunti poi i restanti costi per i processi di realizzazione della cella fotovoltaica. Ragionando in termini di moduli fotovoltaici, ai costi della cella solare si devono aggiungere i costi della realizzazione dei moduli interi ovvero dei materiali assemblanti, della messa in posa a terra tramite materiali, dell'elettronica di potenza necessaria (inverter), della progettazione, della manodopera e della manutenzione. Sommato il tutto si giunge ad un costo indicativo di circa 3/4 € al Wp installato. Considerando una producibilità media degli impianti installati in italia pari a 1200 kWh/kWp all'anno, e che la vita di un impianto fotovoltaico è superiore a 20 anni, il costo dell'energia prodotta dai moduli fotovoltaici è indicativamente di 12/16 centesimi di euro per kilowattora prodotto, il che ci indica che questa tecnologia è ormai competitiva allo stesso livello delle altre fonti fossili. Come incentivo alla realizzazione di impianti fotovoltaici è attivo in Italia il sistema Conto Energia.
In definitiva il parametro complessivo di qualità che caratterizza un modulo fotovoltaico è il rapporto costo/efficienza o equivalentemente il costo per kilowattora prodotto.
I prodotti in commercio [modifica]
Un modulo fotovoltaico in silicio monocristallino
I moduli fotovoltaici in silicio cristallino più comuni hanno dimensioni variabili da 0,5 m² a 2,0 m², con punte di 2,5 m² in esemplari per grandi impianti. Non vi è comunque particolare interesse a costruire moduli di grandi dimensioni, a causa delle grosse perdite di prestazioni che l'intero modulo subisce all'ombreggiamento (o malfunzionamento) di una sua singola cella.
La potenza più comune si aggira intorno ai 230 Wp a 32 V, raggiunti in genere impiegando 60 celle fotovoltaiche (Il modulo da 60 in silicio policristallino celle è il più utilizzato in Italia e copre circa il 90% dei moduli). La superficie occupata dai modelli commerciali si aggira in genere intorno ai 7,2 m²/kWp, ovvero sono necessari circa 7,2 metri quadrati di superficie per ospitare pannelli per un totale nominale di 1.000 Wp. I moduli in commercio più prestanti raggiungono un'efficienza del 19.6% e richiedono quindi una superficie di 5,147 metri quadrati per 1.000 Wp.
Dopo un biennio di instabilità, i costi al cliente finale del modulo installato sul tetto si sono stabilizzati nella fascia 3,50/5,00 €/Wp a seconda delle dimensioni dell'impianto (ad aprile 2011). Va evidenziato che questo valore è suscettibile di scostamenti sostanziali a seconda del punto di rilevazione all'interno della filiera del prodotto. Il prezzo sopra indicato è da considerarsi come prezzo del modulo installato sul tetto di una residenza abitativa, mentre il prezzo dei moduli in silicio policristallino da 60 celle finito pronto ad essere installato di buona qualità si aggira tra i 1,50/2,00 €/Wp
Nei parchi solari il costo del modulo installato tende ad essere compreso tra i 2,50/3,50 €/Wp
La generale instabilità dei prezzi del biennio 2004/2005 era stata causata dall'improvviso squilibrio tra domanda e offerta conseguente al lancio contemporaneo delle politiche di incentivazione delle fonti rinnovabili da parte dei paesi ratificanti il Protocollo di Kyōto. Essendo il prezzo del modulo fotovoltaico in silicio mono o policristallino legato in gran parte al costo delle celle (le celle incidono per circa il 75% nel totale delle materie impiegate per la realizzazione del modulo) nei primi mesi del 2011 si è assistito ad un calo dei prezzi delle celle dovuto alla diminuzione degli incentivi da parte della Germania e dell'Italia.
Ricerca e innovazioni [modifica]
La ricerca in campo fotovoltaico è indirizzata verso il miglioramento del rapporto fra efficienza e costo del modulo fotovoltaico. Il basso valore di questo rapporto costituisce il limite più forte all'affermazione su grande scala di questa tecnologia energetica il che si traduce in un alto costo per kilowattora prodotto almeno nel periodo di ammortamento dell'impianto. Quindi la ricerca si indirizza verso la scoperta di materiali semiconduttori e tecniche di realizzazione che coniughino il basso costo con un'alta efficienza di conversione.
Presso l'Università di Toronto nel 2005 è stato inventato un materiale plastico che sfrutta nanotecnologie per convertire in elettricità i raggi solari anche nella banda dell'infrarosso, e che quindi funziona anche con il tempo nuvoloso[3]. Gli autori della ricerca sperano che costruendo pannelli fotovoltaici con questo materiale si possano ottenere prestazioni cinque volte superiori al silicio, tanto che una copertura dello 0,1% della superficie terrestre sarebbe sufficiente a sostituire tutte le attuali centrali elettriche. Il materiale può essere spruzzato su una superficie, come un vestito o la carrozzeria di un'automobile.
Un'importante collaborazione fra Eni e Mit sta orientando gli investimenti nella costruzione di celle fotovoltaiche[4] con materiali che ne aumentino il rendimento rispetto al 15-17% attuale del silicio.
Tra le aziende italiane produtrici di Moduli e Panelli Fotovoltaici che si distinguono per innovazione e tecnologia evoluta, ricordiamo http://www.remenergies.it e http://www.inventsrl.it. Tra i lorto brevetti c'è la Tegola Fotovoltaica http://www.remenergies.it/impianti-fotovoltaici/tegole-fotovoltaiche.html, ovvero un coppo in plastica che ospita al suo interno la classica cella fotovoltaica. In questo modo si possono ricostruire tetti di edifici in centri storici, rispettando il progetto architettonico originale. Le tegole fotovoltaiche sono approvate dalla soprintendenza alle belle arti.
La società cinese Suntech Power Holdings, una delle società leader al mondo, nel piano industriale di dicembre 2010[5] ha stimato di raggiungere nel 2015 un'efficienza di conversione su larga scala pari al 23%.
Il neonato fotovoltaico organico consente un abbattimento dei costi, pur senza aumento di efficienza. Questa tecnologia usa pigmenti organici al posto dei semiconduttori inorganici e può sfruttare economiche tecniche realizzative di fotolitografia.
Note [modifica]
^ (fonte le Scienze maggio 2006) Per maggiori approfondimenti: dipartimento di stato statunitense per l'energia
^ (EN) Boeing difesa-spazio - Boeing Spectrolab Terrestrial Solar Cell Surpasses 40 Percent Efficiency - Comunicato stampa del 6/12/2006
^ Nature Materials S. A. McDonald et al., Nature Materials 4, 138 - 142 (2005)
^ Eni-Mit Solar Frontiers Center (SFC) - Il MIT ed Eni inaugurano a Cambridge il Solar Frontiers Center - Comunicato stampa del 4/05/2010
^ (EN) Welcome to Analyst Day, December 6th 2010, Suntech Power Holdings Co., Ltd. Pagina 80/141
Voci correlate [modifica]
Impianto fotovoltaico
Conto energia
Decreto legislativo 311/2006
Inseguitore solare
Energia solare
Effetto fotovoltaico
Energie rinnovabili
Fotovoltaico CIGS
Silicio
Risposta spettrale
Pannello solare termico
Pannello solare ibrido
Pannello solare a concentrazione
Eliofania
FONTE WIKI: http://it.wikipedia.org/wiki/Modulo_fotovoltaico
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